sabato 30 maggio 2020

La musica come artigianato

Molto spesso è accaduto che i musicisti componessero i loro brani per guadagnare; così facendo, il compositore  diventava artigiano e commerciante.

Ad esempio, Friedrich Handel, compositore tedesco naturalizzato inglese del periodo barocco, che trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra, riutilizzò opere sue e di altri compositori firmandole come proprie. Questo espediente permetteva agli artisti di risparmiare tempo rispetto alla composizione di un nuovo brano, guadagnando due volte su una stessa creazione,  e di avvicinarsi al pubblico in modo da ottenere ingaggi di successo per le successive stagioni.


Georg Friedrich Handel


Da un’analisi più attenta comprendiamo che questi “prestiti” da opere preesistenti potevano essere di diverso tipo:  poteva trattarsi di testo e musica uguali, quindi una copia esatta, oppure di musica già conosciuta ma adattata al testo oppure anche di una rielaborazione della melodia su temi già proposti.
Un significativo esempio di questo aspetto artigianale del compositore lo troviamo analizzando il dramma per musica in tre atti Giustino di Antonio Vivaldi.

Dal documento possiamo notare che la scena quinta del primo atto è aperta dal "suon d’allegra sinfonia" ; quest’ultima è un breve brano strumentale riciclato con modifiche dal primo tempo del concerto La Primavera.

Un altro esempio, risalente a un periodo tra il 1888 ed il 1894, può essere la Sinfonia n. 1 in Re maggiore di Gustav Mahler, compositore e direttore d'orchestra austriaco del periodo tardo-romantico. Nel terzo tempo, infatti, possiamo notare il riciclo quasi parodistico del tema del canone Frère Jacques, trasportato nella tonalità minore in modo da garantirgli l’atmosfera di marcia funebre.

Per saperne di più :






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