domenica 29 marzo 2020

Efesto artigiano - Step #04

Dopo aver approfondito le origini storico-etimologiche del termine "artigianato" e la sua presenza nella letteratura contemporanea e del passato, ci domandiamo ora : è possibile rintracciarne dei riferimenti anche nell'ambito della mitologia classica ? La risposta a questo interrogativo viene fornita direttamente da una delle divinità più controverse e dibattute dell'intero panorama mitologico greco : stiamo parlando del dio Efesto.

Dio Efesto
Efesto (dal greco antico: Ἥφαιστος, Hēphaistos) nella mitologia greca è il dio del fuoco, delle fucine, dell'ingegneria, della scultura, della metallurgia...Dunque, dell'artigianato in sè e per sè, che tutte le raccoglie e unisce.

La sua immensa fucina si trova nelle viscere dell'Etna, dove lavora incessantemente ai suoi progetti di ingegneria aiutato dai terribili ciclopi ed i colpi delle loro incudini fanno brontolare tutti i vulcani della zona. I simboli ad esso accostati sono il martello da fabbro, l'incudine e le possenti tenaglie. Nella mitologia romana, vi era una figura divina simile ad Efesto ed era il dio Vulcano.


Efesto dona a Teti la corazza che ha forgiato per Achille






Efesto venne concepito da sua madre Era solo per vendetta nei confronti del marito Zeus per via di tutte le amanti avute nel corso dei millenni.

Tuttavia, non appena lo vide, Era lo scaraventò dall'Olimpo, facendolo cadere giù. Efesto era piuttosto brutto, claudicante e deforme dalla nascita (sebbene alcune leggende dicono che questo fosse il risultato della sua rovinosa caduta dall'Olimpo) e riusciva a camminare solo grazie all'ausilio di un bastone.

Nell'Iliade Efesto stesso racconta di come continuò a cadere per molti giorni e notti, per poi finire nell'oceano, dove venne allevato dalle Nereidi, ninfe marine, che gli donarono una grotta come fucina.
Efesto decise allora di prendersi la sua vendetta su Era, realizzando per lei un magico trono d'oro che, non appena ella vi si sedette, la tenne imprigionata, impedendole di rialzarsi. Gli altri dei supplicarono Efesto di tornare sull'Olimpo e liberarla, ma egli si rifiutò farlo.

Allora Dioniso, dio del vino e dell'estasi, fece in modo di ubriacarlo e lo riportò indietro legato sul dorso di un mulo. Efesto accettò allora di liberare Era, a patto che lo avessero riconosciuto come dio. Tra Efesto ed Afrodite si tenne un matrimonio combinato e alla dea della bellezza, che ripugnava il bruttissimo marito, segretamente innamorata del dio della guerra Ares, più volte lo tradì.

Efesto, stanco di essere continuamente deriso dalla dea della bellezza, scelse di abbandonare per sempre l'Olimpo, facendo ritorno nelle viscere del monte Etna in cui era stato allevato.

Il dio del fuoco non costruì semplicemente monili preziosi, ma anche dei veri e propri "robot"dall'aspetto umano (così come questi potevano essere intesi all'epoca), impiegati nella sua officina come umili inservienti. 


Anche a Pompei, su un affresco oggi conservato al Museo Archeologico di Napoli, si trova una rappresentazione della sua officina.


Affresco di Efesto a Pompei


Fonti di riferimento  :

mercoledì 25 marzo 2020

Artigiano o artista ? L'amore per il fare - Step #02


Dopo un lungo peregrinare, ci imbattiamo in un interrogativo quantomai legittimo per chi, "filosoficamente" parlando, non si accontenta per certo di restare sulla "superficie" della conoscenza, ma predilige approfondirne il contenuto, esplorando senza riserve il "mare magnum" di una realtà molto spesso ignorata. In seguito ad una rapida analisi etimologica del termine "artigianato" negli articoli precedenti, ritengo opportuno rispolverarne la storia, quella vera unita...ad un po' di fantasia !

La parola-chiave di questo percorso proviene direttamente dal latino, la radice della nostra lingua, ed ha origine illustri. Essa deriva infatti dal sostantivo "artes", che significa "arti", "mestieri" che, mediante un supposto aggettivo "artensis", è divenuto successivamente "artesianus", da cui il termine "artigiano" vero e proprio. E' dunque l'arte il motore linguistico di questo lemma, colei che ne ha provocato l'esistenza nel nostro parlare quotidiano. Sebbene la definizione qui riportata operi una netta distinzione tra "artigiano" ed "artista", io ritengo tuttavia che tra di essi sussista una stretta relazione, molto più profonda di quanto si possa comunemente intendere, a riprova dell'unione etimologica tra "ars" ed "artesianus".

Basti pensare che nel Medioevo esisteva la parola "artista", ma non "artigiano". All'epoca l'artigiano era considerato una figura importantissima, nonostante non esistesse una parola che lo identificasse appieno.
La differenza tra le due figure era quasi inesistente, in quanto l'artigiano veniva ritenuto un vero e proprio artista e la sua rilevanza sociale era altissima.
Purtroppo, con il trascorrere del tempo, il concetto di arte e di artigianato venne mutato a sfavore degli amanti della bottega. I celebri trattati di Leon Battista Alberti, poliedrico artista rinascimentale, iniziarono a porre in evidenza l'importanza dell'intelletto rispetto alla manualità. Ma questo fu solamente l'inizio.

La vera spaccatura tra l'importanza dell'intelletto e quella che veniva considerata la becera rilevanza della manualità divenne tangibile con la nascita delle Accademie.  Queste ultime posero ulteriormente in risalto la differenza tra il sapere di natura accademica ed il "semplice" sapere di bottega. Già in questo periodo, dunque, si stava ritornando indietro...
Le prime memorie dell'uomo sono legate infatti ad un concetto di bellezza associato alla natura : l'arte veniva impiegata per esprimerla. Di conseguenza, veniva definita arte sia l'opera di un pittore, che quella di un falegname. La bellezza era l'unico comune denominatore. 

Arte-artigianato-bellezza : tre parole unite sin dall'origine, separate nel corso della storia dell'umanità. Non siete ancora del tutto convinti ? Credete ancora che vi sia differenza tra i primi due termini ? Proverò allora convincervi con un racconto di pura fantasia.

Tornitura di un vaso


Immaginiamo ora un uomo, solo nella propria stanza, intento nelle comuni occupazioni domestiche. Si avvicina con passo lento alla finestra, che si affaccia su un modesto giardino. Ammira la bellezza dei suoi tulipani, ne osserva i colori, resi ancora più belli dai raggi del sole. Decide di raccoglierli e portarli in casa, dove potrà contemplarli più spesso. E' tuttavia sprovvisto di un vaso in grado di accoglierli. Perchè non ricrearne uno sul momento ? Ricorda di avere delle ceramica ed un tornio, così si appresta alla realizzazione della propria opera d'arte. Lavora di mano e di ingegno, giungendo alla fine della sua piacevole attività. Ecco, ora deve solamente asciugare e tutto sarà pronto. Con la più mirabile combinazione della manualità  e dell'intelletto, l'uomo tramuta in realtà il pensiero. Non è forse arte questa ? E' davvero utile discernere queste due componenti insite
nell'ambizione umana di creare e di fare ? Arte ed artigianato possono ancora essere distinti ? Ai posteri l'ardua sentenza...

Tuttavia, abbandonando per un istante la fantasia, è possibile rintracciare l'importanza dell'artigianato anche in numerose opere della letteratura italiana e non. E, osservando le sue nobili origini, perchè non iniziare dal latino ? Ecco le parole di Seneca, che nelle sue "Lettere a Lucilio", esalta l'inesauribile creatività dell'uomo, definito "animale agile in ogni sua attività" :


"Ci chiedevamo se tutti gli animali abbiano coscienza della loro natura. Che l'abbiano appare chiaro soprattutto dal fatto che muovono le membra in modo appropriato e prontamente, come se esse fossero addestrate a tale scopo; non c'è nessuno che sia privo della capacità di muoversi agilmente. L'artigiano maneggia con facilità i suoi attrezzi, il pilota muove con abilità il timone, il pittore distingue rapidamente i colori che si è messo davanti in gran numero e varietà per fare un ritratto, e passa facilmente con lo sguardo e con le mani dalla cera all'opera: così l'animale è agile in ogni sua attività.“
(Lucio Anneo Seneca)






Fonti di riferimento : 



domenica 22 marzo 2020

Homo faber fortunae suae

Sin dalla notte dei tempi, caratteristica peculiare dell'uomo è quella del fare. Già Anassagora (496 a.C - 428 a.C.), celebre fisico pluralista, scrisse in un suo frammento :
                                   
                                         "L'uomo è intelligente perchè ha le mani".

Il filosofo mette in luce il fatto che l'uomo è l'unico tra gli esseri viventi dotato di mani. Viene dunque riportato il valore della tecnica, con la quale l'uomo è in grado di modellare la realtà e le cose a proprio piacimento. L'importanza dell'artigianato risiede proprio in questo : con il "fare" l'essere umano è il solo a piegare la realtà ai propri interessi.

Analizziamo ora la locuzione sopra riportata, "Homo Faber", per prima utilizzata da Appio Claudio Cieco nelle sue Sententiae. Questa massima sottolinea la possibilità di poter guidare autonomamente il proprio destino. Faber, infatti, è un termine tecnico che significa "artigiano, fabbro", rimando chiaro alla capacità dell'uomo di plasmare la materia e gli eventi.

Alcuni secoli dopo, venne coniata una nuova sentenza attribuita a Sallustio, nonostante l'autenticità sia tuttora molto discussa :

                                   
         "faber est suae quisque fortuna" (Epistulae ad Caesarem senem de re publica, 1, 1, 2)


Questa locuzione acquisirà notevole risalto nel Rinascimento, periodo in cui emerge appieno l'idea di un sapere non più fine a se stesso, ma funzionale all'azione pratica, quale strumento di costruzione del mondo circostante. Infatti, se nel Medioevo si riteneva che l'uomo fosse completamente succube del destino, ora gli viene conferita la possibilità di agire e di non soccombere ad una realtà già predeterminata.




Giunti a tal punto, risulta inevitabile chiudere il cerchio concentrando la nostra attenzione su Jean-Paul Sartre (1905 - 1980), filosofo francese considerato uno dei più illustri esponenti dell' Esistenzialismo, che in lui assume le sembianze di un umanesimo in cui ogni individuo è radicalmente responsabile delle sue scelte.


                                       "L'uomo si fa" (L'esistenzialismo è un umanismo)

Con queste lapidarie parole, Sartre esalta ulteriormente le potenzialità dell'individuo e la sua capacità di modificare la realtà mediante il suo intervento: l'uomo, all'inizio, non è proprio nulla, ma un progetto che deve realizzarsi per mezzo delle sue scelte e della sua azione nel mondo.


Dalla Grecia...alla Cina ! - Step #01 bis

E' giunto ora il momento di porre l' "artigianato"...sotto inchiesta ! Dopo una preliminare definizione in italiano, risulta necessario ripercorrere le vicissitudini etimologiche di questo lemma anche nelle lingue che ne hanno segnato irrimediabilmente la storia. 

Come non iniziare dunque dall'antica Grecia, la culla della cultura occidentale, dove l'artigianato figurò come l'elemento propulsivo del'intero sistema economico. χειροτεχνία (l'artigianato manuale in sè e per sè), per riportare il termine in lingua madre, costituì un'enorme fonte di ricchezza per città come Corinto e Atene, che basarono la propria fortuna sugli scambi dei prodotti derivanti da questa attività. Questo non è tuttavia l'unico modo per definire il termine in questione, che può ripresentarsi in più svariate accezioni, tra le quali βιοτεχνία, che indica più propriamente una piccola industria a conduzione famigliare, αγροτική βιοτεχνία, l'artigianato di natura rurale oppure ancora comeΤεχνική.

Non solamente in Grecia, bensì anche in Egitto e nei vari stati che si sono succeduti nell'area mesopotamica, la produzione artigianale (حرفي in lingua araba) degli oggetti di uso quotidiano era accuratamente programmata. Grande importanza rivestiva la creazione di armi per l'esercito, ma si registrava parallelamente la realizzazione meno sofisticata di beni ed oggetti di lusso (vetro, avorio, oro, stoffe pregiate), destinati poi all'esportazione nel Mediterraneo. 

Anche nell'antica Roma, lì dove questo termine è stato coniato, la condizione degli artifices ("colui che crea") migliorò gradualmente fino a permettere loro di acquisire la dignità di cavaliere. In questo periodo storico le officine imperiali si accostarono per importanza alle corporazioni: pittori, orefici, conciatori e tintori si trasformarono rapidamente in figure professionali indispensabili, a testimonianza di quanto questa attività manuale risultò fondamentale in età imperiale.

Persino in Oriente, l'attività artigianale (手工業fiorì presso i centri religiosi e le corti, acquisendo progressivamente maggiore importanza. In Cina, l'artigianato venne accostato alla poesia ed alla pittura, a discapito della scultura.



Riportiamo qui la definizione del termine "artigianato" in altre lingue :


- Inglese : handicraft ;
- Spagnolo : artesania; ;
- Tedesco : kunsthandwerk ;
- Francese : artisanat ;
- Russo : ремесленный .





Per saperne di più : 



venerdì 20 marzo 2020

Il valore del made in Italy

Accanto alla vecchia figura dell’artigiano, oggi finalmente ne emerge una nuova che si serve  delle tecnologie digitali e dei nuovi mezzi di comunicazione, sia per offrire visibilità alla classe artigiana tradizionale che per creare fisicamente design e artigianato. Una nuova realtà produttiva, costituita dagli artigiani digitali: i cosiddetti “crafters”, i “makers”, oppure “workers”, che sembra abbiano finalmente conquistato la centralità di questo mondo del saper fare, rivalutando la storia, la cultura e le tradizioni italiane, rispetto a una cultura fatta di finanza e di piani di marketing, del tutto slegati dalle dinamiche produttive reali che ci hanno condotto alla situazione odierna.
Lo hanno compreso CNA, Confartigianato, così come tutte le associazioni di categoria che iniziano a comprendere l’importanza di questi nuovi lavoratori e si stanno organizzando per poterlo supportare appieno.
Nel nostro Paese viene ancora attribuito grande valore al lavoro manuale, connesso ad una creatività personale, ad una grande passione e a una alta competenza tecnica ed artistica. Anche in città, dove la figura dell’artigiano sembrava aver perso la sua importanza, ora sta riacquistando la sua giusta rilevanza. L’artigiano metropolitano di oggi è una figura che ha saputo legarsi al design, alle nuove tendenze ed ai nuovi gusti, apportando il suo saper fare insostituibile ai cambiamenti che ci hanno accompagnato. Le attività dell’artigianato, in particolar modo di quello artistico, richiedono tecniche di lavorazione manuale ad alto livello tecnico/professionale, anche con l’ausilio di apparecchiature ma escludono assolutamente processi di lavorazione effettuati interamente in serie.
Le eccellenze del made in italy, soprattutto in questo periodo di forte crisi, rappresentano il nostro vantaggio competitivo in una vasta gamma di campi, da quello manifatturiero all’alimentare: il design, la moda, i gioielli, le ceramiche, possono, oggi, figurare come arma a nostro favore. Prestigioesclusività e qualità, gli aggettivi che meglio descrivono il made in Italy. L’Italia, deve saper sfruttare il suo vantaggio competitivo, già riconosciuto nel mondo e dato dal saper fare italiano, intrecciato alle antiche tradizioni di cui l’Italia è la culla.

Bibliografia :











Le parole dei grandi...

"Perchè anche una vita infelice si illumina con la fantasia. Io, semplice essere umano, sono solo un umile artigiano e volo con piccole ali. Fabbrico sedie e canzoni, erbaggi amari, cicoria o un grappolo di illusioni che svaniscono dalla memoria e non restano nella memoria."
Francesco Guccini

 

Per saperne di più :

giovedì 19 marzo 2020

Il termine "artigianato" ? Step #01

Definizione : 

Con la parola "artigianato" si intende l'attività, sia artistica, sia comune, volta alla produzione di beni e di servizi, organizzata principalmente su base individuale e familiare. L'artigianato, già inquadrato in grandi corporazioni nel periodo ellenistico, ebbe particolare sviluppo nel corso dell'età imperiale.
Ridotto a pochi mestieri dal mercato altomedioevale, tornò a rifiorire dopo il 10° secolo, in stretta correlazione con lo sviluppo del mercato cittadino.
Con il trascorrere del tempo, si sviluppò un artigianato dipendente, che non produceva più soltanto per il mercato, ma i cui manufatti venivano acquistati e venduti dal mercante-imprenditore, il quale anticipava le materie prime. A partire dalla metà del 18° secolo, l'artigianato iniziò a decadere, per via dell'aumentare delle richieste del commercio di massa, allontanandosi, durante il 20° secolo, dalla concezione globale del trattamento della materia prima, anche in settori di particolare valore creativo. L'artigianato di produzione, o delle arti applicate, si mantiene vivo in tutto il territorio nazionale ed opera tanto nelle attività autonome, quanto in quelle complementari alle produzioni industriali.

Etimologia :

Il termine "artigianato" può essere direttamente ricondotto al termine "artigiano", il quale ha origine dal sostantivo latino "artes", mediante un supposto aggettivo "artensis", onde poi "artesianus". Chi esercita un'arte (meccanica). Il termine "artigianato" denota quindi l'attività meccanica operata dall'artefice, vale a dire l'artigiano:

Fonti di riferimento :