mercoledì 25 marzo 2020

Artigiano o artista ? L'amore per il fare - Step #02


Dopo un lungo peregrinare, ci imbattiamo in un interrogativo quantomai legittimo per chi, "filosoficamente" parlando, non si accontenta per certo di restare sulla "superficie" della conoscenza, ma predilige approfondirne il contenuto, esplorando senza riserve il "mare magnum" di una realtà molto spesso ignorata. In seguito ad una rapida analisi etimologica del termine "artigianato" negli articoli precedenti, ritengo opportuno rispolverarne la storia, quella vera unita...ad un po' di fantasia !

La parola-chiave di questo percorso proviene direttamente dal latino, la radice della nostra lingua, ed ha origine illustri. Essa deriva infatti dal sostantivo "artes", che significa "arti", "mestieri" che, mediante un supposto aggettivo "artensis", è divenuto successivamente "artesianus", da cui il termine "artigiano" vero e proprio. E' dunque l'arte il motore linguistico di questo lemma, colei che ne ha provocato l'esistenza nel nostro parlare quotidiano. Sebbene la definizione qui riportata operi una netta distinzione tra "artigiano" ed "artista", io ritengo tuttavia che tra di essi sussista una stretta relazione, molto più profonda di quanto si possa comunemente intendere, a riprova dell'unione etimologica tra "ars" ed "artesianus".

Basti pensare che nel Medioevo esisteva la parola "artista", ma non "artigiano". All'epoca l'artigiano era considerato una figura importantissima, nonostante non esistesse una parola che lo identificasse appieno.
La differenza tra le due figure era quasi inesistente, in quanto l'artigiano veniva ritenuto un vero e proprio artista e la sua rilevanza sociale era altissima.
Purtroppo, con il trascorrere del tempo, il concetto di arte e di artigianato venne mutato a sfavore degli amanti della bottega. I celebri trattati di Leon Battista Alberti, poliedrico artista rinascimentale, iniziarono a porre in evidenza l'importanza dell'intelletto rispetto alla manualità. Ma questo fu solamente l'inizio.

La vera spaccatura tra l'importanza dell'intelletto e quella che veniva considerata la becera rilevanza della manualità divenne tangibile con la nascita delle Accademie.  Queste ultime posero ulteriormente in risalto la differenza tra il sapere di natura accademica ed il "semplice" sapere di bottega. Già in questo periodo, dunque, si stava ritornando indietro...
Le prime memorie dell'uomo sono legate infatti ad un concetto di bellezza associato alla natura : l'arte veniva impiegata per esprimerla. Di conseguenza, veniva definita arte sia l'opera di un pittore, che quella di un falegname. La bellezza era l'unico comune denominatore. 

Arte-artigianato-bellezza : tre parole unite sin dall'origine, separate nel corso della storia dell'umanità. Non siete ancora del tutto convinti ? Credete ancora che vi sia differenza tra i primi due termini ? Proverò allora convincervi con un racconto di pura fantasia.

Tornitura di un vaso


Immaginiamo ora un uomo, solo nella propria stanza, intento nelle comuni occupazioni domestiche. Si avvicina con passo lento alla finestra, che si affaccia su un modesto giardino. Ammira la bellezza dei suoi tulipani, ne osserva i colori, resi ancora più belli dai raggi del sole. Decide di raccoglierli e portarli in casa, dove potrà contemplarli più spesso. E' tuttavia sprovvisto di un vaso in grado di accoglierli. Perchè non ricrearne uno sul momento ? Ricorda di avere delle ceramica ed un tornio, così si appresta alla realizzazione della propria opera d'arte. Lavora di mano e di ingegno, giungendo alla fine della sua piacevole attività. Ecco, ora deve solamente asciugare e tutto sarà pronto. Con la più mirabile combinazione della manualità  e dell'intelletto, l'uomo tramuta in realtà il pensiero. Non è forse arte questa ? E' davvero utile discernere queste due componenti insite
nell'ambizione umana di creare e di fare ? Arte ed artigianato possono ancora essere distinti ? Ai posteri l'ardua sentenza...

Tuttavia, abbandonando per un istante la fantasia, è possibile rintracciare l'importanza dell'artigianato anche in numerose opere della letteratura italiana e non. E, osservando le sue nobili origini, perchè non iniziare dal latino ? Ecco le parole di Seneca, che nelle sue "Lettere a Lucilio", esalta l'inesauribile creatività dell'uomo, definito "animale agile in ogni sua attività" :


"Ci chiedevamo se tutti gli animali abbiano coscienza della loro natura. Che l'abbiano appare chiaro soprattutto dal fatto che muovono le membra in modo appropriato e prontamente, come se esse fossero addestrate a tale scopo; non c'è nessuno che sia privo della capacità di muoversi agilmente. L'artigiano maneggia con facilità i suoi attrezzi, il pilota muove con abilità il timone, il pittore distingue rapidamente i colori che si è messo davanti in gran numero e varietà per fare un ritratto, e passa facilmente con lo sguardo e con le mani dalla cera all'opera: così l'animale è agile in ogni sua attività.“
(Lucio Anneo Seneca)






Fonti di riferimento : 



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