martedì 2 giugno 2020

Commento conclusivo - Step #24


Questo blog è nato dall'intento di scoprire un nesso profondo tra i differenti ambiti in cui può esprimersi il polivalente concetto di artigianato.

A partire dalla sua radice etimologica (Il termine artigianato), la storia di questa attività si sviluppa nel corso dei millenni, intraprendendo molteplici sentieri, tutti culminanti nel nobile ideale del saper fare, che non si traduce in sola capacità manuale (L'importanza della mano), ma nel desiderio di plasmare la realtà che ci circonda e la nostra stessa esistenza (Homo faber fortunae suae), come una mano che lavora con cura un vaso di ceramica al tornio, qui analizzato nel suo complesso funzionamento (L'ingegneria del tornio).

Sarà proprio il filosofo francese Sartre a porre ulteriormente l'accento sulle potenzialità dell'individuo e sulla capacità di modificare la realtà mediante intervento dell'uomo : all'inizio, infatti, egli non è proprio nulla, ma solo un progetto che può realizzarsi appieno per mezzo delle sue scelte e della sua azione nel mondo.


Disegno realizzato da me



L'artigiano, mosso come l'artista dall'amore (prima lettera del mio Abbecedario dell'artigianato ) per la creazione (Artigiano o artista ?), si ripropone con il suo ineccepibile ingegno (fantasiosamente rappresentato da Archimede Pitagorico e l'idea di ingegno) di portare alla "vita" sempre nuove creazioni (Il Demiurgo-Artigiano) simile nel suo atto al Demiurgo platonico oppure al Dio Efesto della tradizione classica (Efesto artigiano) oppure ancora al Dio Khnum, appartenete alla cultura dell'antico Egitto (Il Dio Khnum) nell'atto del poiein, ovvero "fare, creare."
Il cosmo forgiato dal Demiurgo rappresenta infatti un essere vivente ed è equiparato al prodotto di un atto puramente "artigianale", così come Khnum plasmò l'uovo della creazione, donando la vita alle sue creazioni modellandole al tornio con il limo del fiume egizio. Il tema della creazione del vaso è piuttosto ricorrente all'interno del mio blog, come si potrà leggere in seguito.

A causa della comparsa delle corporazioni nel Medioevo (L'artigianato di ieri e di oggi), il ruolo dell'artigiano ha acquisito sempre di più il rilievo che gli compete all'interno della società, ricevendo però un inquadramento filosofico solamente in età contemporanea, tramite la questione della tecnica (Il binomio tecnica-artigianato), dettagliatamente sviluppata dal filosofo tedesco Martin Heidegger.

L'opera dell'artigiano, volta al progresso ed al continuo miglioramento delle condizioni dell'uomo, è stata oggetto di esaltazione nella concezione illuminista del XVIII secolo (Il valore dell'abilità), quando la pratica diviene un requisito fondamentale alla completa comprensione, come chiarito nella celebre Encyclopédie di Diderot, il quale giunse ad affermare che non era in grado di comprendere intellettualmente ciò che non era capace di svolgere appieno nella pratica. Il perseguimento della qualità, motivazione fondante del lavoro dell'artigiano, è a sua volta una questione di azione e di limite all'azione.

John Ruskin, critico britannico del XX secolo, è divenuto testimonial del mio blog, in virtù della sua opera di cancellazione della differenza tra l'artigiano e l'artista, ergendosi a fiero sostenitore dell'attività artigianale nel corso di un XX secolo dominato dalla più brutale industrializzazione.

Anche i compositori musicali del periodo barocco hanno manifestato sempre di più vere e proprie tendenze artigiane (La musica come artigianato), in quanto sempre più desiderosi di avvicinarsi ai gusti del pubblico così da ottenere ingaggi remunerativi e di successo. E' il caso, ad esempio, del noto compositore tedesco Friedrich Handel oppure dell'italiano Antonio Vivaldi.

Il film dal titolo "Niente per caso" testimonia la presenza di questo tema nel mondo del cinema (L'artigianato nel cinema), ma le sue tracce si possono riscontrare anche in numerose pubblicità televisive (L'artigianato si fa pubblicità), in cui è possibile osservare come l'importanza di questa attività emerga attraversa le parole ed i gesti dei loro protagonisti.
Non soltanto le pubblicità televisive, ma numerose piattaforme, quali Youtube, sono ricche di filmati e contenuti riguardanti la vita e l'attività dell'artigiano di tutti i giorni (L'artigianato in video).

Anche la dimensione delle arti figurative ha subito le contaminazioni dell'artigianato, come si può osservare in numerose opere tuttora esposte in numerose mostre italiane (vedere l'intera sezione del mio blog dedicata al Pensare per immagini), così come quella della poesia, come è possibile osservare nel caso della poesia Il fabbro di Rimbaud. Anche io, nel mio piccolo, ho scelto di dedicare al tema suddetto una poesia Gli eroi della ceramica.

Mai quanto ora, tuttavia, l'attività dell'artigiano si è rivelata una risorsa fondamentale per l'economia della nostra nazione (Una risorsa nella lotta al virus), nonostante la terribile crisi economica da cui è stato colpito (La crisi dell'artigianato), con cali della produzione al nord pari a circa il 70% e con una diminuzione del fatturato per i mesi di marzo, aprile, maggio stimata intorno al 25%.
Tuttavia, l'artigianato ha dimostrato nuovamente tutta la sua caparbietà, sollevando la testa dinanzi al problema (Il restauro e la risposta al virus).
In ogni caso, questo settore è ancora oggi tremendamente bisognoso di un aiuto (Un sostegno all'artigianato artistico), al punto che il Tavolo Nazionale, costituito dai soggetti sostenitori della Carta Internazionale dell’Artigianato artistico, ha lanciato un appello al fine di chiedere maggiore sostegno per l’artigianato artistico, un importantissimo patrimonio culturale ed economico che oggi è fortemente a rischio.

Il fondamentale valore dell'artigianato è tuttavia ancora riconosciuto da molti, soprattutto tra i giovani, come il Francesco Lanzino, disposto a compiere il giro della penisola italiana alla continua riscoperta di usi e tradizioni oramai dimenticate (Il giro d'Italia a dorso di un mulo) in una impresa destinata a venire rappresentata in un film - documentario.

C'è chi, tuttavia, predilige le parole ai fatti, come lo scrittore Pietro Citati all'interno del suo saggio L'elogio del dilettante, in cui l'autore si erge in una critica tagliente nei confronti del nostro tempo, accusato di aver sperperato il tesoro di sapienza artigiana accumulato con fatica nel corso dei secoli e di cui, forse, avremmo dovuto prenderci maggiore cura, dimostrando come, nel tentativo di voltare lo sguardo altrove, abbiamo perso la nostra identità.

Pietro Citati non è per certo il solo ad aver esaltato uno dei mestieri più antichi del mondo, bensì illustri esponenti del mondo dello spettacolo, della moda e della letteratura contemporanea hanno espresso la propria solidarietà alla realtà artigianale, evidenziandone il valore. Tra questi Carla Fendi, Francesco Guccini, lo stesso Papa Francesco...(vedere tutti i post de Le parole dei grandi).

E per il futuro ? Le continue innovazioni tecnologiche presuppongono un accordo tra la realtà artigianale ed il complesso mondo dell'automazione (Artigianato e automazione), che sfocia nella formazione degli “artigiani digitali”, in grado di occuparsi di tutto : delle produzioni di tipo ingegneristico, alla più convenzionale lavorazione dei metalli e del legno.
Questa partita, giocata dentro nuovi ecosistemi intelligenti, consentirà allora di coniugare la domanda di identità delle tradizioni artigianali con la loro necessità dell’innovazione.

Lasciando spazio a fantasie utopistiche, si potrebbe pensare ad un futuro, più o meno remoto, che condurrebbe il comune artigiano dalla bottega all'industria hi-tech (L'utopia dell'artigianato) con la creazione dei cosiddetti "smart handicraft", oggetti intelligenti e performanti e l’apporto di professionisti della comunicazione in grado di dare impulso al rinnovamento dei prodotti ed ai modi di vendere, facendo acquisire sempre più visibilità alle creazioni artigianali.
Permettendo alla nostra fantasia di viaggiare ancora per un po', è possibile persino pensare ad una serie TV (The Young Artisan) ambientata nella realtà post-coronavirus ed in grado di mostrare l'importanza dell'abilità e della passione nell'attività dell'artigiano, il cui protagonista scoprirà per la prima volta la sua innata passione...

Un futuro, naturalmente, nel pieno rispetto dell'ecologia (Artigianato eco-friendly) attraverso il riciclo e la creazione di prodotti plastic-free, non trascurando quindi una rivalutazione etica dell'attività dell'artigiano (Le implicazioni etiche dell'arredamento), soprattutto al giorno d'oggi, quando la linea di demarcazione tra una scelta corretta ed una sbagliata è divenuta sempre più sottile.
Si può considerare giusto tramutare la vita di animali in oggetti di arredamento ? Questo e' l'interrogativo che mi sono posto all'interno di uno degli step del blog...

In conclusione, è necessario attribuire valore non soltanto a quanto dovrà ancora accadere, ma anche a ciò che è già avvenuto, a dimostrazione di quanto la dimensione della memoria (tema fondamentale anche delle lezioni del corso) rivesta un ruolo fondamentale in questa attività, come si può leggere in (L'artigianato come strumento di memoria) e (Il valore del ricordo).




Gli eroi della ceramica



"Una mano che lavora,

una vita che riaffiora,

la fatica a volte, sai, non conosce ora.

No, non li conosci,

no, non li ricordi,

sono gli eroi della ceramica e del tornio,

lavorano per me, te, voi, loro

ed il loro aiuto davvero sembra oro.

No, non li conosci

e non li vedrai mai,

ma custodiscono i tuoi sogni

forse un giorno capirai,

forse un giorno capirai."

Mappa concettuale - Step #23







Parole - chiave della mia mappa concettuale : 


domenica 31 maggio 2020

The young artisan - Step #22

  • Prima puntata della serie TV "The young artisan" - L'incontro

Rodolfo, artigiano torinese di mezza età, si occupa della produzione di vasi in ceramica all'interno della sua modesta bottega. Cammina pensieroso lungo le vie della città con il corriere sotto il braccio. Il coronavirus ha dimezzato i guadagni della sua piccola impresa e la mancanza di risorse lo ha costretto a licenziare gran parte di coloro che collaboravano con lui, gettando nella disperazione le loro famiglie.

Tuttavia, non ha alcuna intenzione di rinunciare all'attività che coltiva da anni e che il padre gli ha tramandato con tanta passione. Solleva quindi la saracinesca della sua bottega per completare la preparazione in vista della riapertura, ma viene avvolto da profondo sconforto. E' infatti solo, con una attività al collasso da proseguire. Come potrà mantenere nuovamente i suoi dipendenti, dopo questa grande crisi ? Mentre elabora queste riflessioni, un ragazzo, incuriosito, allunga lo sguardo all'interno della bottega, per poi allontanarsi a passo svelto. Rodolfo lo nota e segue il ragazzo con lo sguardo.
Una volta girato l'angolo, questo scompare.
Rodolfo, deciso a saperne di più, lo segue e, dopo qualche passo, ha davanti a sè una scena inaspettata : il giovane è tenuto per il collo da alcuni suoi coetanei con aria minacciosa..


  • Seconda puntata della serie TV "The young artisan" - La consapevolezza


Rodolfo decide allora di intervenire, paventando di chiamare la polizia, facendo così allontanare i giovani. Il ragazzo si chiama Matteo, ha 17 anni ed è quotidianamente vittima di bullismo, tanto che ha scelto di non frequentare più la scuola. Rodolfo si rassicura delle sue condizioni di salute, portandolo con sè all'interno della bottega e porgendogli un bicchiere d'acqua.
In particolare, Matteo è attratto da un vaso in ceramica riposto su uno scaffale. Rodolfo gli domanda la ragione di questo particolare interesse e Matteo risponde che quel vaso gli riporta alla memoria lo stesso vaso in cui sua nonna era solita riporre le rose che raccoglieva nel giardino che si trovava sotto casa.
Racconta, inoltre, che l'attività dell'artigiano ha sempre esercitato grande fascino su di lui e che questa viene spesso sottovalutata.
Il ragazzo scoppia in lacrime, ripensando a quanto accaduto pochi minuti prima del suo incontro con Rodolfo, il quale gli permette di realizzare un vaso al tornio.
Matteo si dimostra sin da subito particolarmente abile e Rodolfo percepisce in lui un enorme potenziale. Tra i due vi è immediatamente uno sguardo di intesa, destinato a cambiare per sempre  la vita di entrambi...



  • Terza puntata della serie TV "The young artisan" - La scelta

Rodolfo si avvicina a Matteo, riferendogli di non aver mai visto, nel corso di tutta la sua vita, un ragazzo così abile nella lavorazione al tornio. Matteo è sorpreso da queste parole e, nostalgicamente, accarezza la sua prima creazione, plasmata con grande amore, quasi si trattasse di una nuova vita.  Il ragazzo comprende che non può abbandonare la scuola, i suoi genitori non glielo permetterebbero, deve ancora completare il suo percorso di studi.
Nel mentre, una signora si affaccia all'interno della bottega rimasta aperta, rimarcando la bellezza della creazione di Matteo, elogiandola. Lo stesso farà un altro signore subito dopo, e subito dopo un altro...
Rodolfo ha un'idea : Matteo potrebbe raggiungerlo ogni pomeriggio nella sua bottega, al termine delle lezioni. Non potrebbe, soprattutto in queste condizioni, garantirgli uno stipendio, ma sarebbe di certo un buon inizio. Matteo accetta entusiasta la proposta di Rodolfo, accennando un abbraccio, per poi ritrarsi...
In questo modo Matteo collaborerà alle attività dell'impresa per molti mesi, coniugando scuola e lavoro pomeridiano. Le sue doti eccezionali migliorano di giorno in giorno, facendosi presto riconoscere per i suoi prodotti in tutta la città di Torino, tanto da attirare l'attenzione di un facoltoso acquirente, che raggiunge la bottega di Rodolfo per un accordo. Ha infatti intenzione di finanziare l'attività del giovane artigiano, acquistando e rivendendo successivamente i prodotti da lui realizzati.
Grazie al denaro guadagnato, Rodolfo ha la possibilità di assumere nuovamente tutti i suoi dipendenti e di garantire un futuro radioso al giovane.


sabato 30 maggio 2020

La musica come artigianato

Molto spesso è accaduto che i musicisti componessero i loro brani per guadagnare; così facendo, il compositore  diventava artigiano e commerciante.

Ad esempio, Friedrich Handel, compositore tedesco naturalizzato inglese del periodo barocco, che trascorse la maggior parte della sua carriera a Londra, riutilizzò opere sue e di altri compositori firmandole come proprie. Questo espediente permetteva agli artisti di risparmiare tempo rispetto alla composizione di un nuovo brano, guadagnando due volte su una stessa creazione,  e di avvicinarsi al pubblico in modo da ottenere ingaggi di successo per le successive stagioni.


Georg Friedrich Handel


Da un’analisi più attenta comprendiamo che questi “prestiti” da opere preesistenti potevano essere di diverso tipo:  poteva trattarsi di testo e musica uguali, quindi una copia esatta, oppure di musica già conosciuta ma adattata al testo oppure anche di una rielaborazione della melodia su temi già proposti.
Un significativo esempio di questo aspetto artigianale del compositore lo troviamo analizzando il dramma per musica in tre atti Giustino di Antonio Vivaldi.

Dal documento possiamo notare che la scena quinta del primo atto è aperta dal "suon d’allegra sinfonia" ; quest’ultima è un breve brano strumentale riciclato con modifiche dal primo tempo del concerto La Primavera.

Un altro esempio, risalente a un periodo tra il 1888 ed il 1894, può essere la Sinfonia n. 1 in Re maggiore di Gustav Mahler, compositore e direttore d'orchestra austriaco del periodo tardo-romantico. Nel terzo tempo, infatti, possiamo notare il riciclo quasi parodistico del tema del canone Frère Jacques, trasportato nella tonalità minore in modo da garantirgli l’atmosfera di marcia funebre.

Per saperne di più :