Questo blog è nato dall'intento di scoprire un nesso profondo tra i differenti ambiti in cui può esprimersi il polivalente concetto di
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L'opera dell'artigiano, volta al progresso ed al continuo miglioramento delle condizioni dell'uomo, è stata oggetto di esaltazione nella concezione illuminista del XVIII secolo (
Il valore dell'abilità), quando la pratica diviene un requisito fondamentale alla completa comprensione, come chiarito nella celebre Encyclopédie di
Diderot, il quale giunse ad affermare che non era in grado di comprendere intellettualmente ciò che non era capace di svolgere appieno nella pratica. Il perseguimento della
qualità, motivazione fondante del lavoro dell'artigiano, è a sua volta una questione di azione e di limite all'azione.
John Ruskin, critico britannico del XX secolo, è divenuto testimonial del mio blog, in virtù della sua opera di cancellazione della differenza tra l'artigiano e l'artista, ergendosi a fiero sostenitore dell'attività artigianale nel corso di un XX secolo dominato dalla più brutale industrializzazione.
Anche i compositori musicali del periodo barocco hanno manifestato sempre di più vere e proprie tendenze artigiane (
La musica come artigianato), in quanto sempre più desiderosi di avvicinarsi ai gusti del pubblico così da ottenere ingaggi remunerativi e di successo. E' il caso, ad esempio, del noto compositore tedesco
Friedrich Handel oppure dell'italiano
Antonio Vivaldi.
Il film dal titolo "Niente per caso" testimonia la presenza di questo tema nel mondo del cinema (
L'artigianato nel cinema), ma le sue tracce si possono riscontrare anche in numerose pubblicità televisive (
L'artigianato si fa pubblicità), in cui è possibile osservare come l'importanza di questa attività emerga attraversa le parole ed i gesti dei loro protagonisti.
Non soltanto le pubblicità televisive, ma numerose piattaforme, quali Youtube, sono ricche di filmati e contenuti riguardanti la vita e l'attività dell'artigiano di tutti i giorni (
L'artigianato in video).
Anche la dimensione delle arti figurative ha subito le contaminazioni dell'artigianato, come si può osservare in numerose opere tuttora esposte in numerose mostre italiane (vedere l'intera sezione del mio blog dedicata al
Pensare per immagini), così come quella della poesia, come è possibile osservare nel caso della poesia
Il fabbro di Rimbaud. Anche io, nel mio piccolo, ho scelto di dedicare al tema suddetto una poesia
Gli eroi della ceramica.
Mai quanto ora, tuttavia, l'attività dell'artigiano si è rivelata una
risorsa fondamentale per l'economia della nostra nazione (
Una risorsa nella lotta al virus), nonostante la terribile crisi economica da cui è stato colpito (
La crisi dell'artigianato), con cali della produzione al nord pari a circa il 70% e con una diminuzione del fatturato per i mesi di marzo, aprile, maggio stimata intorno al 25%.
Tuttavia, l'artigianato ha dimostrato nuovamente tutta la sua caparbietà, sollevando la testa dinanzi al problema (
Il restauro e la risposta al virus).
In ogni caso, questo settore è ancora oggi tremendamente bisognoso di un aiuto (
Un sostegno all'artigianato artistico), al punto che il
Tavolo Nazionale, costituito dai soggetti sostenitori della Carta Internazionale dell’Artigianato artistico, ha lanciato un appello al fine di chiedere maggiore sostegno per l’artigianato artistico, un importantissimo patrimonio culturale ed economico che oggi è fortemente a rischio.
Il fondamentale valore dell'artigianato è tuttavia ancora riconosciuto da molti, soprattutto tra i giovani, come il Francesco Lanzino, disposto a compiere il giro della penisola italiana alla continua riscoperta di usi e tradizioni oramai dimenticate (
Il giro d'Italia a dorso di un mulo) in una impresa destinata a venire rappresentata in un film - documentario.
C'è chi, tuttavia, predilige le parole ai fatti, come lo scrittore
Pietro Citati all'interno del suo saggio
L'elogio del dilettante, in cui l'autore si erge in una critica tagliente nei confronti del nostro tempo, accusato di aver sperperato il tesoro di sapienza artigiana accumulato con fatica nel corso dei secoli e di cui, forse, avremmo dovuto prenderci maggiore cura, dimostrando come, nel tentativo di voltare lo sguardo altrove, abbiamo perso la nostra identità.
Pietro Citati non è per certo il solo ad aver esaltato uno dei mestieri più antichi del mondo, bensì illustri esponenti del mondo dello spettacolo, della moda e della letteratura contemporanea hanno espresso la propria solidarietà alla realtà artigianale, evidenziandone il valore. Tra questi Carla Fendi, Francesco Guccini, lo stesso Papa Francesco...(vedere tutti i post de
Le parole dei grandi).
E per il futuro ? Le continue innovazioni tecnologiche presuppongono un accordo tra la realtà artigianale ed il complesso mondo dell'automazione (
Artigianato e automazione), che sfocia nella formazione degli “artigiani digitali”, in grado di occuparsi di tutto : delle produzioni di tipo ingegneristico, alla più convenzionale lavorazione dei metalli e del legno.
Questa partita, giocata dentro nuovi ecosistemi intelligenti, consentirà allora di coniugare la domanda di identità delle
tradizioni artigianali con la loro necessità dell’
innovazione.
Lasciando spazio a fantasie utopistiche, si potrebbe pensare ad un futuro, più o meno remoto, che condurrebbe il comune artigiano dalla bottega all'industria hi-tech (
L'utopia dell'artigianato) con la creazione dei cosiddetti "smart handicraft", oggetti intelligenti e performanti e l’apporto di professionisti della comunicazione in grado di dare impulso al rinnovamento dei prodotti ed ai modi di vendere, facendo acquisire sempre più visibilità alle creazioni artigianali.
Permettendo alla nostra fantasia di viaggiare ancora per un po', è possibile persino pensare ad una serie TV (
The Young Artisan) ambientata nella realtà post-coronavirus ed in grado di mostrare l'importanza dell'abilità e della passione nell'attività dell'artigiano, il cui protagonista scoprirà per la prima volta la sua innata passione...
Un futuro, naturalmente, nel pieno rispetto dell'ecologia (
Artigianato eco-friendly) attraverso il
riciclo e la creazione di prodotti plastic-free, non trascurando quindi una rivalutazione etica dell'attività dell'artigiano (
Le implicazioni etiche dell'arredamento), soprattutto al giorno d'oggi, quando la linea di demarcazione tra una scelta corretta ed una sbagliata è divenuta sempre più sottile.
Si può considerare giusto tramutare la vita di animali in oggetti di arredamento ? Questo e' l'interrogativo che mi sono posto all'interno di uno degli step del blog...
In conclusione, è necessario attribuire valore non soltanto a quanto dovrà ancora accadere, ma anche a ciò che è già avvenuto, a dimostrazione di quanto la dimensione della
memoria (tema fondamentale anche delle lezioni del corso) rivesta un ruolo fondamentale in questa attività, come si può leggere in (
L'artigianato come strumento di memoria)
e (Il valore del ricordo).